Anello etnico con pietra in argento 925 – THEHEN. Anello etnico lavorato secondo la tradizione indiana con pietra in argento 925. L’anello è realizzato artigianalmente e disponibile con Radice di rubino.
Il nome deriva dal latino rubeus, “rosso”. Nelle antiche culture europee e indiane era definito la pietra del sole ed era un simbolo di energia vitale e di passione. In sanscrito è chiamato ratnaraj, letteralmente “re delle gemme”.
I Birmani hanno un’antica leggenda che parla di pietre “rosso fiammeggiante” in una valle “senza fondo”: gli abitanti gettavano pezzi di carne cruda in una valle per attirare gli avvoltoi, sperando che alcune pietre si attaccassero alla carne e potessero essere recuperate uccidendo questi uccelli.
Il rubino era apprezzato dai Birmani non solo per la sua bellezza, ma anche perché essi pensavano che conferisse invulnerabilità ed era soprattutto usato dai soldati durante le battaglie.
Secondo la tradizione, è un amuleto protettivo che avverte di un pericolo o di una malattia chi la indossa cambiando colore ed è inoltre considerata la pietra della ricchezza.
L’anello con pietra è realizzato in argento 925 anallergico. La sua superficie non è trattata né placcata quindi garantisce la sua bellezza col passare degli anni.
Scopri infine tutte le specifiche di questo Anello etnico con pietra in argento 925 – THEHEN!
Specifiche
- punto di forza: luminoso bombato effetto 3D, sottile design floreale
- provenienza: India
- Metodo di lavorazione: artigianale
- Pietra/e: Radice di rubino
- Superficie: lucido
- Materiale: argento 925
- SKU: urs207
Dimensioni
- A – spessore parte superiore in mm: 4
- B – larghezza parte superiore in mm: 6
- C – lunghezza parte superiore in mm: 7.5
- D – diametro parte superiore in mm:
- E – larghezza della fascia in mm: 2
- F – spessore della fascia in mm: 1
Misure
Consulta la nostra pagina dedicata alle misure per trovare la tua. Considera che, un anello di fascia larga può essere un po’ più grande della misura che porti di solito perché copre tutta la falange, inoltre abbiamo sempre una mano più piccola dell’altra.